avvocato Ettore Zagarese

ASSOLTO PER INSUSSISTENZA DEI FATTI DALL’ACCUSA DI LESIONI AGGRAVATE


Una vicenda kafkiana e paradossale

 

avvocato Ettore ZagareseCORIGLIANO-ROSSANO, 24 settembre 2022 – Una vicenda kafkiana, tanto paradossale, quanto assurda si è risolta positivamente, per un noto imprenditore e patron di un gruppo che tratta interessi diversi, con un occhio sempre attento alle attività di beneficienza e al sociale. L’uomo da vittima di estorsione si è trovato imputato per lesioni aggravate, violenza privata, minacce e diffamazione. All’esito del processo il Tribunale di Castrovillari accogliendo la richiesta formulata dal difensore, avvocato Ettore Zagarese, lo ha assolto per insussistenza dei fatti.

 

IL FATTO – La storia risale a qualche anno fa quando l’imprenditore si vedeva costretto a sporgere quattro denunce in cinque giorni perché vessato dalle continue richieste di denaro da parte di una persona, denaro che, se non puntualmente consegnato, scatenava la sua ira con reazioni scomposte, minacce di morte e ripetuti danneggiamenti ai beni aziendali. Nel mentre l’imprenditore vessato attendeva la trattazione dei processi giudiziari relativi alle sue denunce la vicenda assumeva toni da farsa per cui da denunciante si scopriva, sgomento e allibito, sotto processo perché nel frangente era stato denunciato dal presunto estortore.

 

Il processo si è articolato in una lunga istruttoria con l’audizione di diversi testimoni e l’acquisizione di una grossa mole di documenti. Al termine dell’istruttoria il Pm chiedeva la condanna dell’imprenditore a nove mesi di reclusione. Di diverso avviso l’avvocato difensore, Ettore Zagarese, che ha dimostrato come l’accusa mossa all’imprenditore fosse falsa, tanto da chiedere al termine dell’arringa la trasmissione degli atti alla Procura perché proceda contro il denunciante per il relato di falsa testimonianza, chiedendo e ottenendo dal Giudice l’assoluzione del proprio assistito.

presidente Nicoletta Zagarese

TENTATO OMICIDIO AI DANNI  DI UN AVVOCATO CHE DIFENDE I FAMILIARI DI UNA VITTIMA DELLA STRADA

presidente Nicoletta Zagarese
Avv. Nicoletta Zagarese
Presidente Consiglio Ordine Avvocati

CORIGLIANO-ROSSANO, 27 settembre 2022 – Lo scorso sabato – 24 settembre 2022 – in pieno giorno, nell’area portuale di Cariati, un giovane, V.A., ha aggredito con una grossa chiave da meccanico, l’avvocato Araldo Parrotta. L’episodio svoltosi alla presenza di vari testimoni, tra i quali il padre di V.A., G.A., ha origine dall’odio che il giovane e la sua famiglia nutrono nei confronti del professionista cariatese che, nell’ambito di un processo penale per un sinistro stradale mortale verificatosi il 27 settembre 2017, difende i familiari della vittima, un giovane di soli 20 anni.

Nell’ambito del procedimento penale  in corso sia la sorella di A.V., che la sua attuale convivente avrebbero reso false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria, per dimostrare la falsità delle quali si stanno attivando sia il professionista che la famiglia del giovane prematuramente deceduto.

L’avvocato Araldo Parrotta ha immediatamente richiesto l’intervento dei Carabinieri ed ha sporto denuncia per tentativo di omicidio conferendo mandato al collega avvocato Ettore Zagarese.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari si è immediatamente attivato per dare sostegno al collega vittima di questo assurdo atto che ancora una volta vede vittima un avvocato la cui unica colpa è di compiere ed adempiere il proprio dovere con lealtà e correttezza e senza lasciarsi condizionare da minacce esterne.

Vi sono accertamenti ed indagini in corso.

Alessandro Manzi

MANZI TORNA AI DOMICILIARI, ACCOLTA LA TESI DELL’AVVOCATO ZAGARESE

Alessandro Manzi ai domiciliari, accolta la tesi dell’avvocato Zagarese

Pena contenuta entro i due anni e revoca della custodia carceraria. Questa è la decisione del Tribunale di Castrovillare al termine del dibattimento affrontato dal Pubblico Ministero dottor Manera, che aveva chiesto una condanna a quattro anni di reclusione, mentre il difensore, avvocato Ettore Zagarese, aveva richiesto una pena inferiore e la revoca del provvedimento di custodia carceraria.

IL FATTO – Manzi era accusato di detenzione di arma da fuoco all’interno della sua abitazione. L’arma era stata scoperta durante un controllo da parte degli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano nella sua abitazione Viale Sant’Angelo. L’imputato aveva giustificato i motivi della detenzione dell’arma durante l’interrogatorio di garanzia.

Alessandro Manzi era agli arresti domiciliari per un grave episodio di cronaca avvenuto alla fine del 2017. Condannato in secondo grado a nove anni di reclusione per aver ucciso il padre, un cinquantenne pregiudicato, aveva usufruito della custodia domiciliare e di un percorso alternativo al carcere e di reinserimento sociale vista la buona condotta processuale e durante la detenzione. Sulla decisione influirono anche i motivi ed il contesto sociale in cui era maturato l’evento. Alessandro durante la pena detentiva si era iscritto al corso di laurea in scienze biologiche e, dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari, aveva anche iniziato ad aiutare una onlus che si occupava di disabilità, causa a cui è molto sensibile visto che è uno dei suoi tre fratelli è portatore di handicap.

Ettore Zagarese

In difesa del brigante Domenico Straface “Palma”

Palma“Tutto quello che è interessante accade nell’ombra, davvero. Non si sa nulla della vera storia degli uomini.” Questa frase del celebre scrittore francese Louis Fredinand Céline pone il tema della storia e della verità. Opinione comune è quella che vuole la storia scritta dai vincitori. Obbligo nostro, ora che la distanza è più ampia, non è solo rendere verità alla storia, ma anche giustizia a certe vicende che riguardano il nostro passato di uomini, in modo da non commettere e ripetere errori e cattive interpretazioni in nome di false parole che passano come grandi ideali.

 

 

spaccio-droga

Concessi arresti domiciliare a O.M., accolta la richiesta dell’avvocato Ettore Zagarese

Il tribunale di Castrovillari ha accolto le richieste dell’avvocato difensore, Ettore Zagarese, per cui la misura della custodia cautelare in carcere è stata sostituita con quella degli arresti domiciliari per il noto pregiudicato rossanese O.M di anni 40

IL FATTO – Il pregiudicato nel corso del mese scorso era stato tratto in arresto dal personale del locale commissariato di PS per il delitto di cessione continuata di sostanza stupefacente.
L’arresto nasce da una lunga attività investigativa in contrada Piragineti, da tempo sotto osservazione essendo ritenuta una località interessata da episodi di spaccio di stupefacenti. A seguito dell’attività di indagine è scaturita una operazione, portata a compimento da parte degli investigatori in forza alla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato cittadino diretto da Cataldo Pignataro. Gli agenti, guidati dall’ispettore Stefano Laurenzano, si erano nascosti in più punti e da lì filmavano alcuni episodi ritenendoli attività occulte di spaccio. In seguito perquisivano alcune persone che si erano intrattenute con O..M. ed accertata la presenza loro indosso di sostanza stupefacente – nella specie cocaina – facevano scattare le manette ai polsi del presunto spacciatore traendolo in arresto e traducendolo presso la casa circondariale di Castrovillari a disposizione dell’autorità giudiziaria. Da qui, dopo una prima fase di restrizione carceraria è stato scarcerato ed assegnato agli arresti domiciliari su richiesta del difensore, in attesa del processo per direttissima che si celebrerà il 22 aprile prossimo.