avvocato Ettore Zagarese

ASSOLTO PER INSUSSISTENZA DEI FATTI DALL’ACCUSA DI LESIONI AGGRAVATE


Una vicenda kafkiana e paradossale

 

avvocato Ettore ZagareseCORIGLIANO-ROSSANO, 24 settembre 2022 – Una vicenda kafkiana, tanto paradossale, quanto assurda si è risolta positivamente, per un noto imprenditore e patron di un gruppo che tratta interessi diversi, con un occhio sempre attento alle attività di beneficienza e al sociale. L’uomo da vittima di estorsione si è trovato imputato per lesioni aggravate, violenza privata, minacce e diffamazione. All’esito del processo il Tribunale di Castrovillari accogliendo la richiesta formulata dal difensore, avvocato Ettore Zagarese, lo ha assolto per insussistenza dei fatti.

 

IL FATTO – La storia risale a qualche anno fa quando l’imprenditore si vedeva costretto a sporgere quattro denunce in cinque giorni perché vessato dalle continue richieste di denaro da parte di una persona, denaro che, se non puntualmente consegnato, scatenava la sua ira con reazioni scomposte, minacce di morte e ripetuti danneggiamenti ai beni aziendali. Nel mentre l’imprenditore vessato attendeva la trattazione dei processi giudiziari relativi alle sue denunce la vicenda assumeva toni da farsa per cui da denunciante si scopriva, sgomento e allibito, sotto processo perché nel frangente era stato denunciato dal presunto estortore.

 

Il processo si è articolato in una lunga istruttoria con l’audizione di diversi testimoni e l’acquisizione di una grossa mole di documenti. Al termine dell’istruttoria il Pm chiedeva la condanna dell’imprenditore a nove mesi di reclusione. Di diverso avviso l’avvocato difensore, Ettore Zagarese, che ha dimostrato come l’accusa mossa all’imprenditore fosse falsa, tanto da chiedere al termine dell’arringa la trasmissione degli atti alla Procura perché proceda contro il denunciante per il relato di falsa testimonianza, chiedendo e ottenendo dal Giudice l’assoluzione del proprio assistito.

peschereccio

ACCUSATO DI DISASTRO MARITTIMO COMANDANTE DI UN MOTOPESCHERECCIO ASSOLTO PER NON AVER COMMESSO IL REATO

 

 

Accolte le tesi del collegio difensivo composto dagli avvocati Ettore Zagarese e Danilo Galluzzi

 

 

CORIGLIANO-ROSSANO, 17 luglio 2022 – Il fatto non costituisce reato. Questa la decisione del Tribunale di Castrovillari che, accogliendo le tesi degli avvocati Ettore Zagarese e Danilo Galluzzi del medesimo studio, ha assolto A.E., anni 61, comandante di un motopeschereccio, dall’accusa di pericolo colposo, naufragio o disastro marittimo.

Secondo la tesi sostenuta dall’accusa per imprudenza ed imperizia, durante la conduzione del motopeschereccio di altura da lui comandato, danneggiava un’altra nave nella zona dritta e di prua. L’accusa sosteneva, inoltre, che lo stesso aveva omesso di ordinare un appropriato servizio di vedetta durante la navigazione non valutando così l’esistenza del rischio di abbordaggio per come imposto dal Regolamento Internazionale di prevenzione degli abbordi in mare.

A.E. esperto marittimo, da buon coriglianese orgoglioso delle proprie capacità marinare, non aveva accettato l’accusa e per questo aveva incaricato, per sostenere la sua difesa, lo studio dell’avvocato Ettore Zagarese che, al termine di una articolata attività istruttoria, è riuscito a dimostrare l’innocenza del proprio assistito.

 

Sottoufficiale Polizia

SOTTOUFICIALE DI POLIZIA ACCUSATO DI CESSIONE DI COCAINA ASSOLTO CON FORMULA PIENA

Sottoufficiale di Polizia accusato di cessione di cocaina, rifiuta la prescrizione e viene assolto con formula piena

Assolto perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza del Tribunale di Castrovillari che assolve C.C., 40 anni, sottoufficiale di Polizia, originario di Corigliano-Rossano, attualmente assegnato ad altra sede.
Accolta in tolto la tesi del difensore, avvocato Ettore Zagarese.

IL FATTO – Il sottoufficiale all’epoca dei fatti era stato accusato di aver agevolato la cessione di stupefacente, del tipo cocaina. Lo stesso era stato accusato nell’ambito di una maxi operazione antidroga sul territorio dell’allora comune di Rossano. L’accusa si fondava sul contenuto di alcune intercettazioni ambientali dalle quali gli inquirenti avevano tratto la convinzione che attraverso l’uso di un linguaggio criptico C.C. in realtà fosse coinvolto in un attività di intermediazione tra i cessionari e gli assuntori dello stupefacente, traendone così il sospetto di lucrosi guadagni. L’indagato fin dall’inizione aveva protestato la propria innocenza e si era dichiarato totalmente estraneo alla vicenda.
Il processo, composto da numerose udienze destinate all’assunzione delle prove ed alla trascrizione dell’enorme mole di materiale intercettato dalle forze dell’ordine, era giunto alle soglie della prescrizione ma l’imputato, consapevole della propria innocenza, con l’avallo del suo difensore, aveva rifiutato che venisse applicato l’istituto della prescrizione preferendo affrontare il processo.

I fatti gli hanno dato ragione essendo stato scagionato con formula piena da tutte le accuse. Al deposito delle motivazioni della sentenza l’avvocato Ettore Zagarese ha dichiarato la propria soddisfazione per l’esito ed ha tenuto ad evidenziare come il proprio cliente non abbia mai perso la fiducia nella Giustizia e da innocente, ha preferito evitare il comodo rimedio della prescrizione affrontando il processo uscendone meritatamente vincitore.

 

Spacciatore Droga

Cessione di sostanza stupefacente, assolto per insussistenza del fatto

Cessione di sostanza stupefacente
assolto per insussistenza del fatto

Il Tribunale di Castrovillari, in accoglimento delle richieste avanzate dall’avvocato Ettore Zagarese, ha assolto A.R. di 46 anni per insussistenza del fatto. A.R., pregiudicato, era imputato del reato di cessione di sostanza stupefacente, nella specie cocaina. Il pm aveva chiesto una condanna ad 1 anno e sei mesi di reclusione e il pagamento di una multa pari a 20mila euro.

IL FATTO – Il processo era nato da una indagine svolta dal locale commissariato di PS che, insospettito da strani movimenti tenuti da alcuni soggetti pregiudicati, faceva irruzione all’interno di un bar posto nell’area urbana di Rossano. Una volta entrati gli agenti notavano due giovani uscire frettolosamente dal bagno e una volta bloccati, avevano proceduto con un controllo che aveva portato a scoprire una lastra di vetro specchiato con sopra delle strisce di cocaina adagiata sul lavabo.

Grazie al sistema di video sorveglianza gli investigatori riuscivano in breve a ricostruire i fatti apprendendo che pochi minuti prima A. R., dopo aver incassato una somma di denaro da due dei presenti, raggiungeva l’uscita del bar per farvi rientro poco dopo per poi passare qualcosa ad uno dei ragazzi bloccati.

In virtù di questo, la polizia aveva dichiarato in arresto il 46enne sottoponendolo agli arresti domiciliari