Piccoli passi, associazione a delinquere: Tutti assolti in appello
L’esito del processo di secondo grado dopo il rinvio dalla Corte di Cassazione che ribalta le originarie condanne per pene ricomprese tra i 6 e gli otto anni di reclusione.
In accoglimento delle tesi difensive sostenute dagli avvocati penalisti Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti e Francesco Calabrò, si conclude con una sentenza di assoluzione, con la formula “per non aver commesso il fatto”, il processo in Appello celebrato in seguito al rinvio disposto dalla Corte di Cassazione nell’ambito dell’operazione “Piccoli passi”, portata a termine nel 2016 dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della DDA di Catanzaro. L’inchiesta, che aveva sventato un traffico di sostanze stupefacenti, vedeva coinvolti soggetti rossanesi, del reggino e campani.
Nel gennaio 2021 i giudici della III Sezione Penale della suprema Corte di Cassazione avevano annullato in gran parte la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Nello specifico, era stata annullata la pronuncia di secondo grado relativamente al Capo A, ossia all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico (art. 74 Dpr 309/90) con rinvio per nuovo esame dinanzi ad una sezione diversa della Corte d’Appello di Catanzaro.
Gli stessi giudici avevano inoltre annullato la sentenza, senza rinvio, relativamente ad altri capi di imputazione dichiarandoli estinti per intervenuta prescrizione.
All’esito del nuovo giudizio di secondo grado, la III Sezione Penale della Corte di Appello di Catanzaro, mercoledì scorso 26 gennaio ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti degli otto imputati: Aloisi Giuseppe, Pometti Giancarlo, Pometti Mauro Salvatore, Pometti Gabriele Edoardo, Pometti Luigi Gustavo, Santoro Gabriele, Tocci Andrea, Vallonearanci Pietro. Tutti assolti dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico con la formula “per non aver commesso il fatto”.
L’operazione “Piccoli passi”, condotta dalla Guardia di Finanza in parallelo con l’operazione “Stop” portata a termine dai Carabinieri, prendeva le mosse da un’ulteriore operazione antimafia avviata nel 2009, concentrandosi sulle attività della presunta cosca rossanese nel settore legato al traffico di stupefacenti.